Canzoni da Supercarcere

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Data / Ora
Date(s) - 11/05/2024
21:00

Luogo
Lo Teatrí

Categorie



Con:
Daniela Cossiga: voce
Gabriele Cau: chitarra
Bandito Antonio Meleddu: voce e chitarra
Pablo Viches: percussioni
Il progetto nasce da un luogo, l’isola Asinara; le voci che risuonano mute sotto il suo cielo ci hanno fatto scoprire un universo immenso di pensieri, nostalgie, rimpianti, rabbia, vendetta, desiderio di riscatto. Queste suggestioni sono state lo spunto per avviare una ricerca di brani e autori che avessero un legame emotivo ed emozionale con quello che quel luogo rappresenta ancora oggi, è come se la stessa isola ci avesse guidato alla scoperta di un repertorio vastissimo, bellissimo e troppo spesso dimenticato.
La scelta, non facile, è stata condotta affidandoci sia alla linea temporale suggerita dagli stessi brani, sia dalla loro qualità musicale.
Quello che abbiamo selezionato rappresenta una piccola porzione di canzoni che provengono soprattutto dal repertorio classico/popolare e che hanno un significato forte dal punto di vista storico, ma non potevamo non inserire alcuni autori contemporanei che attraverso note e parole ci guidano verso una riflessione più ampia sul significato delle parola carcere, non sempre legato ad uno spazio o ad una struttura, ma molto spesso al nostro vivere quotidiano e alla ricerca della cura della nostra anima.
La nostra libertà non dipende esclusivamente dallo stare fuori da un carcere: ci può capitare di sentirci in catene anche quando non abbiamo apparentemente vincoli e non dobbiamo rendere conto a nessuno, si può essere privi di libertà anche quando si è soli, quando non si può fare affidamento sugli amici, quando si è stati traditi o disillusi.
Il carcere non sempre è fatto di sbarre di metallo, spesso è uno spazio mentale protetto e controllato, costruito da noi stessi, che, inconsapevolmente, diventiamo architetti perversi e masochisti, capaci di costruire nicchie riparate da muri invalicabili, dove la nostra anima si nasconde per non misurarsi col mondo reale o per non farsene schiacciare.

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